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domenica 31 maggio 2020

Oltre i cieli

Tomas ci propone una poesia del grande maestro sufi Jalal al-Din Rumi, punto di riferimento fondamentale non solo per il cammino spirituale di Tomas, ma per moltissimi ricercatori sinceri del Divino, che non si accontentano delle dottrine stabilite, ma ambiscono a dissetarsi dalla bocca stessa dell’Amato.


Limite alcuno non ha questo nostro deserto,
pace alcuna non ha questo cuore mio, quest'anima.

Universi su universi hanno preso immagine e forma:
quale dunque di queste immagini è l'immagine nostra?

Se tu vedrai per la strada una testa tagliata
che verso la nostra piazza sta rotolando,

chiedile, chiedile, i segreti del cuore
e ti dirà il nostro mistero nascosto.



Ah potesse, potesse un orecchio mostrarsi,
capace d'intendere dei nostri uccelli il linguaggio!

Ah potesse, potesse un uccello volare
con il rutilante collare dell'arcano di Salomone!

Che dovrei dir dunque? Che cosa sapere? Che questo racconto
è storia troppo alta per il nostro limitato potere.

Ma come tenere il silenzio, se ad ogni momento
questa mente sconvolta mi diventa ancor più sconvolta?

Pernici volano insieme, e falchi
nell'aria sottile della nostra terra montana,

In un aria che è il settimo cielo dell'aria
al cui apogeo brilla il nostro Saturno.

Non sono i sette cieli sotto al Trono, all'Empireo?
Ma oltre l'Empireo ed il Trono corre la nostra folle rivoluzione!

Anzi, a che parlar di brame d'Empireo e di Cieli?
È verso il giardino di Unione Perfetta che vola il nostro sentiero!

Lascia questo discorso e più non chiedermi nulla,
che la nostra storia è interrotta, è spezzata.

E ormai Salah ad Din*, l'amico, ti mostrerà
la bellezza Suprema del nostro Imperatore e Sovrano.


*Salah ad Din è il maestro successore di Rumi

Tratto da Poesie mistiche, Rizzoli, 1994

lunedì 25 maggio 2020

Voglia di eterno lockdown

Il virus, per quanto fonte di tragedia e ansie, era una situazione nuova, così il lockdown.

Sarò impopolare, ma è stato stimolante il periodo fino all'inizio di questo mese. M'interessavo di cose riguardanti il virus, notizie, numero contagi.

Ora la curva è in discesa, non sembrano esserci colpi di scena, tutti sono già usciti mentre io continuo a rimanere nel mio lockdown personale, sono uscito solo un giorno per necessità, e subito tornato a casa, non sono entrato in nessun luogo chiuso.

È tutto molto noioso, adesso. Si è aggiunta l'inevitabile solitudine che mi travolge puntualmente in estate, l'odio per il caldo che ormai si fa già sentire. Le uniche notizie sono per gli imbecilli che escono e fanno gli aperitivi assembrandosi.

Mi piacerebbe che tornasse il virus, un aumento, sì contenuto, dei casi, un parziale nuovo lockdown. Ma temo che in estate non succederà proprio nulla di tutto ciò. Potrebbe accadere a settembre-ottobre, ma lì non sarebbe molto gradito nemmeno a me, preferirei in estate, se proprio. Tipo il periodo di Ferragosto :D sarebbe bello un parziale lockdown.

Sì sono abbastanza stronzo ma sono abbastanza stufo della gente e del mondo. Ora si è scoperto che si può fare smart working. Ma vaffanculo. Che se si fossero svegliati 10 anni fa era meglio.

C'era un silenzio in città (non vivo in città ma m'immagino le città silenti... che sogno), poco inquinamento, poche auto. Un mondo perfetto. Se non fosse per i morti, e di quello mi dispiace... non mi dispiace minimamente per il lockdown, invece. Anzi, mi dispiace adesso che sia finito.

Mi rompe le palle uscire. Anche per il virus. E l'idea di mettere il naso al market o in negozi, ancora peggio. Idem usare i mezzi pubblici. Ma non mi piace guidare.

È in realtà un casino questa fase 2 e successive, in era coronavirus. Sono inquieto, e non so come affrontare. Mi verrebbe da non uscire mai più, e comprare tutto online. Assecondo?


Mauro Enemyofthesun

giovedì 14 maggio 2020

In bilico tra fase 1 e fase 2

Pubblichiamo una nuova riflessione di Mauro Enemyofthesun, fondatore di questo blog, a proposito della pandemia.

Fase 2? Giammai.
Io sono in fase 1.

Distanziamento sociale? è un sogno, peccato davvero non averne potuto approfittare, e ormai va diminuendo.
Se prima facevo, con fatica, con ansia, cose normali come andare in un negozio di abbigliamento, o un supermercato, ora mi sto facendo moltissimi problemi e non ho messo più piede in un supermercato dopo il 7 marzo. Anche i miei genitori si fanno mandare la spesa a casa settimanalmente.

Per l'abbigliamento, temo dovrò cominciare a considerare seriamente l'acquisto online, o perlomeno il ritiro in negozio, proprio per limitare (anche in futuro, tra diversi mesi) di stare in negozio più del minimo necessario.
Ho problemi anche con i corrieri (anche prima del virus), ma certo tra l'ansia di attendere un corriere e quella di girare per un negozio e provare cose in epoca Covid, direi che è più agevole la prima.

È che sono anche particolarmente esigente e puntiglioso (così dicono), e limito molto gli acquisti, anche perché fatico a trovare qualcosa che mi convinca di comprare. Finora (prima del lockdown) mi sono servito per l'abbigliamento e la spesa alimentare nei negozi fisici, nonostante l'isolamento complessivo della mia esistenza.

Uscire? passeggiata nei dintorni, prima o poi, sì.
Andare lontano? magari in posti affollati?
No no, ora è proprio da escludersi, se già prima lo evitavo accuratamente.

Ripeto, non è che se a luglio/agosto tutti riprendono a girare, far festa, baldoria, locali, spiagge, io penso "ok, è passata, anch'io faccio quello che facevo prima" (nulla di tutto ciò, comunque).
Non credo proprio. Per me è proprio un punto di non ritorno.

Distanziamento sociale ancora più motivato dal fatto di stare alla larga da chi frequenta gente e ha molte probabilità (presenti e future) di essere positivo al coronavirus o a qualche analogo (anche peggiore!) virus futuro.
Se proprio devo incontrare qualcuno... che sia una persona estremamente solitaria, come me. E che si vada in luoghi solitari. Senza mascherina, attenderò la fine degli obblighi, più un lungo periodo di precauzione successivo, ma non mi va di girare con una mascherina.



Ci sarà poi il vaccino? comunque non certo così presto.
E se ci fosse un altro virus, magari anche più virulento e letale, in futuro?
Non sono mai stato particolarmente ipocondriaco, ma ultimamente, tra voglia innata di distanziamento e paura del virus e di virus futuri, mi pongo riflessioni molto radicali.

Non ci sarà un ritorno a nessuna normalità, non per me. Forse è questa attuale la normalità. Quella di prima era imprudenza? Sottovalutazione?
Per qualcun altro non è che una fase fastidiosa temporanea da lasciarsi prima possibile alle spalle, per riempire nuovamente locali, ristoranti, luoghi turistici, palestre, cinema, ecc.
E io da questi luoghi e queste persone sto alla larga!

Mi sento tuttora in fase 1, e chissà ancora per quanto tempo.