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giovedì 16 gennaio 2020

Paura del destino

Tomas ci propone un'altra citazione di Carl Gustav Jung. Non mi sentirei di scrivere nemmeno queste pochissime righe di commento, perché davvero in questa citazione sta gran parte del dramma della vita di molti introversi e sociofobici, affamati di vita, ma incapaci di viverla appieno. Direi che in parte la causa è da rinvenire nella natura stessa dell'introversione (e tanto più della fobia sociale), ma in gran parte, e qui mi limito a parlare degli introversi, la scarsa comprensione della natura di questa "cosa" misteriosa che abbiamo dentro, che tutti sembrano disprezzare, chiude all'introverso la porta di molte esperienze che, in realtà, potrebbe benissimo fare. Altro cosa, credo, è quell'eterna esitazione che non ci permette di lanciarci nemmeno in acque tranquille, per paura di fallire. Non so se sia tipica degli introversi, ma mi ci ritrovo appieno, meno di un tempo, ma è comunque un tratto ancora molto presente in me.



La paura del destino è un fenomeno assai comprensibile, perché il destino è incalcolabile, incommensurabile, pieno di pericoli sconosciuti. L’eterna esitazione del nevrotico a lanciarsi nella vita è prontamente spiegata da questo desiderio di stare da parte per non essere coinvolto nella lotta pericolosa dell’esistenza. Ma chiunque rifiuti di fare esperienza della vita deve soffocare il proprio desiderio di vivere - in altre parole, deve commettere un parziale suicidio. 

Giacomo Tessaro

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